“Come scrive con grande lucidità Francesco Fava in una sua recensione: ‘Non spargere lacrime, d’altro canto, è anche un gioco – e una ponderata provocazione – sul vero e sul falso, sull’originale e sul plagio, la cui fitta trama metaletteraria rimescola con divertita malizia scrittori fittizi e scrittori reali, testi apocrifi, citazioni plausibili ma false, o inverosimili ma storicamente attestate. Testi e personaggi che ruotano attorno, tutti, alla medesima perdita dell’innocenza, la scoperta amara di avere trasformato ‘la letteratura in politica, e poi la politica in delitto’: una frase in cui si condensa il cuore del romanzo, e un’idea nata all’ombra dell’intuizione di Ricardo Piglia, che nel suo noto saggio su Romanzo e complotto (2006) ebbe a osservare che ‘l’avanguardia artistica si delinea chiaramente come una versione cospirativa della politica e dell’arte’. Inventando biografie di avanguardisti perugini sul crepuscolo del regime fascista, Pron si colloca in una genealogia di cospiratori letterari tra i quali certo si dovrà annoverare anche Roberto Bolaño.” [Sigue leyendo]

 

Minima Et Moralia (Italia), noviembre de 2018.